giovedì 19 marzo 2009

In Tour Con Il Pluripremiato Trio: Oltrepo' Tour

"Stazione Di... Badia Polesine" Il mio viaggio ha inizio qui. Che strana 'sta voce dell'annuncio automatico, da dove l'han presa? Mah...
La piccola stazione é illuminata da pochi neon.
Un gruppo di pendolari e il silenzio sono i miei compagni d'attesa.
Sono le 6:10. L'Italia a quest'ora si sta lentamente svegliando, sta iniziando una nuova giornata.
Il mio regionale per Rovigo dovrebbe partire alle 6:19, dopo un incrocio, ma... Tutto tace.
6:15, tutto tace... Inizio a innervosirmi, guardo l'orologio, parte un anncuncio: é quello del regionale per Verona... Ma se arriva quello, il mio treno dove s'é perso?

L'avete annunciato, ma 'sto treno dov'é? Il silenzio continua a far da padrone, e il tempo scorre via lentamente...
6:23, 6:23, 6:24, 6:25, guardo nervosamente l'orologio. Inizio a pensare che sia il caso di prendere la macchina e andare a Rovigo, quando...
"Tac, TAC, TAC" - Rumore di relais che scattano. Qualcosa si muove. Il PL lato Legnago si chiude, la Leopolder inizia a martellare velocemente. Spuntano due fari all'orizzonte, e una piccola 1200 entra lentamente in stazione. Arriva l'incrociante, in ritardo anche lui, forse per solidarietà?
Si parte.

Mitico curvone di Rovigo, segnale di protezione Rosso - Giallo per ingresso in deviata. Son le 7:07. Il treno per Bologna a che ora parte? Alle 7:07, ovvio! Rischio di morire congelato aprendo il finestrino, ma l'esito é positivo: sul binario 2 si notano chiaramente i fari della pilota Mazinga. "Ce l'ho fatta!" - penso, e mi avvio frettolosamente alle porte. Marciapiede, si stanno aprendo le porte quando... "No, cosa fari, COSA FAI?" Il Bologna se ne va lentamente, irritando i nervi del sottoscritto e, probabilmente, di tanti altri.

"Tirare", io spingo, e la porta si apre comunque.

Rumore di tazzine, profumo di caffé, gente che parla sottovoce. Pendolari, viaggiatori occasionali, ferrovieri, pensionati, gente di tutti i tipi. L'atmosfera inimitabile del bar di stazione alla mattina alle 7:00. Entri, e impari automaticamente la regola basilare: silenzio e tranquillità. Il caos é là fuori, la gente nervosa, il lavoro, il traffico, fuori! L'Italia là fuori é in movimento; qui no. Questo é un luogo di relax, di sogni, di lunghe attese...
"Due caffé e due pacchetti di..."... La fortuna vuole che in quest'attesa di un ora non son solo. Ho trovato un vecchio amico che mi tiene compagnia fino a poco prima dell'arrivo del successivo treno per Bologna. Pendolare, deve arrivare fino a Treviso. E anche lui, come me, é un po' arrabbiato per il ritardo accumulato in arrivo. "Non capita praticamente mai di far ritardo, almeno fino a qui...", mi racconta. Questo mi fa pensare che la giornata non é iniziata proprio bene!

Cuffie, lettore MP3 e via. La Medie Distanze prende velocità e la campagna circostante inizia a scorrere via veloce.
Aerosmith, John Mayer, Steve Vai, Steve Stevens si susseguono tenendomi compagnia in questi 80 km che mi separano dal capoluogo Emiliano.
C'é chi lavora col portatile, chi legge il giornale, chi dorme. Pendolari, anzi "affezionati" della tratta. Io no, oggi no, oggi son diverso. Oggi non sto andando a scuola, non ci passo tutti i giorni di qui. Oggi son in viaggio "di piacere", e che piacere! La destinazione é Castel S. Giovanni dove Carlone e Storai mi attendono, in compagnia dell'amico Giulio Canevari che si é offerto di accompagnarci in questo raid.

Bologna ha sempre il suo fascino. Mi sento più a mio agio qui che sui banchi di scuola.Quante volte ci son passato, quante coincidenze ho preso, quante corse da una parte all'altra del grande impianto per prendere treni verso le più disparate mete: Roma, Prato, Ancona, Rimini... Quanti ricordi. E ancora Piacenza, Porretta... Che bella la Porrettana! A binario unico in mezzo all'Appenino Tosco-Emiliano tra curve e controcurve, esaltandosi al canto del chopper trifrequenza delle brillantissime ALe642.

Inimitabile il suono dei ventilatori del Tigre che mi sfreccia davanti con il mio treno. E' in netto anticipo, come spesso accade.
Sugli scambi di uscita, a 30, più che una Tigre la loco sembra un gattino indifeso. Appena fuori Bologna, ecco la vera anima di questa macchina: belva della savana, fa un accelerazione da paura trascinandosi dietro 9 vetture come fossero aria. Prodigio della tecnica, ultima delle vere locomotive da treno FS. 6 assi, 5 MW, un design e un sopranome che rispecchiano perfettamente le prestaizoni decise e taglienti di questo gruppo di macchine.

Le città corrono via veloci: Castelfranco Emilia, Modena...

Castel S. Giovanni mi accoglie con il suo meraviglioso BEM.
Dopo un po' arriva, rigorosamente contromano, una 206. Eccoli. Si ride e si scherza sull'errata manovra, intanto che ci si mette in marcia... E che marcia! 50 m e ci fermiamo... A fotografare il 214 fermo nello scalo. Non c'é fretta, lo Storai decide di addentare un panino che ci fa prolungare un po' la sosta dopo le minacce impartite da Giulio sul fatto di far briciole nella sua macchina.

Parcheggiamo. Sarmato, cascina, stradina e cavalcavia. Do un occhiata alla situazione. Mi informo sul prossimo treno: regionale da Piacenza. Gli altri optano per un inquadratura con alberello e treno. Io, come in ogni tour accade, mi allontano: si tenta la "vangoggata" con cascina, stradina e treno in laterale.
Tra i rumori dell'autostrada in fondo e dei camion dei pompieri che continuano a passare sento un suono: mi sembra una tromba... No, non c'é un orchestra, una tromba di un treno.. Quanto fischia questo! Pure bitonale... Che sarà mai? Inizio ad aver paura che sia il merciazzo del secolo... Sono indeciso se mollare la posizione o rimanere... I fischi si avvicinano sempre di più... E' vicinissimo: HO PAURA di cosa potrebbe essere... Lo Vedo! Giallo... COME GIALLO? E' una rincalzatrice... Scatto, giusto per provar l'inquadratura, e inizio ad innervosirmi. Ricomincia l'attesa...

"Da qui non vedo nulla quando arriva!" - penso, mentre mancano pochi minuti. Non c'é un PL, un segnale, qualcosa che mi avvisi dell'effettivo arrivo del treno. Io e l'orologio.
Un rumore, un magico rumore, che si fa sempre più forte inizia ad echeggiare nell'aria. Eccolo. Inquadratura, messa a fuoco... Ho pochi istanti per scattare da quando sbucherà da quel sottopasso... Il rumore si fa sempre più insistente... La tensione sale, non la posso sbagliare... Sbuca possente e veloce il Caimano.. Click.
E' passato.
Sposto velocemente il selettore della macchina sulla visualizzazione.. "Dai, fammi veder 'sta foto! Dimmi che non l'ho sbagliata!"... Al limite. Ma veramente AL LIMITE. Benissimo. Sono soddisfatto.

Sul cavalcavia con gli altri si parla del più e del meno. Giulio é in posizione. Anzi, tutta la sua attrezzatura é in posizione, lui sta facendo "giardinaggio": eh sì, non ci si dedica solo alla fotografia, ma anche al giardinaggio per far foto ferroviarie... Giardinaggio, oddio, più che altro si parla di VIOLENTA REPRESSIONE delle sterpaglie che tentano maldestramente di rovinar le inquadrature.

E' previsto un merci. E anche interessante. Railion sta per arrivare... Prendiamo posizione. Mi piazzo a metà del cavalcavia, Giulio sul curtile della cascina. Storai e Carlone prendono posto sulla sommità del cavalcavia.
Si attende.
La luce va e viene... Stupida "nuvola assassina"! Cambio esposizione ogni due secondi. Sto impazzendo.
"ARRIVAAAAAAAAAAA!". No, non sono i due di vedetta a urlare. E' Giulio. Dalla sua posizione, e grazie alla curva della ferrovia, l'ha avvistato per primo. Click.

Siamo nuovamente sulla 206. Abbiamo abbandonato il puntofoto, dove avevo tentato una vangoggata infangandomi in maniera indegna.
Si cerca un altro posto.
Avanti e indietro alla ricerca di una stradina.
A un certo punto vediamo un PL: é chiuso. Via a razzo, scendiamo in velocità e ci mettiamo a correre in un campo. E' un merci, un bel merci, con 655. Controluce. Peccato.
Il nuovo puntofoto ci piace. Abbiamo già visto altre foto scattate qui, del grande Stefano "Praz" Paolini. Rivivere lo stesso luogo visto poche settimane prima in internet ha un suo gusto particolare: "io ci son già stato qui, eppure é la prima volta che ci vengo", questo mi viene in mente.

Immortaliamo alcuni merci. Nelle pause si studiano le inquadrature: lo Storai data la poca luce inizia a dire "E' l'ora del PANNIIIIIING!", ma é costretto a desistere perché le nuvole cambiano l'intensità di luce molto rapidamente.
Carlone propone una bella foto panoramica, da scattare col cavalletto... Ma non ce l'ha. Canevari sì, e coglie l'idea al volo. "Si arrichiscono tutti alle mie spalle", é la risposta del Carlone, che mi fa scoppiare a ridere come un idiota per il tono ironico con cui lo dice.

Vangogh, qui gli spunti ci sono. Il paese é uno spettacolo, ma é controluce. C'é un paraurti di un binario marcio, ma nulla.... Ci sarebbe l'ombra delle piante, ma manca la luce... C'é la sottostazione, con il raccordino segato. L'idea c'é, ma torno a unirmi al gruppo per far due chiacchiere e informarmi su cosa passa: un Minuetto. Benissimo, si può vangoggare. Storai mi segue... Mancano una decina di minuti al treno... E il sole torna a splendere. E' da assassini buttar via questa luce per una foto così. In compenso, vista la scenetta molto malinconica, opto per farmi immortalare in una posa "di riflessione".

Punto una pianta, anzi, la sua ombra. Carlone mi invita a provare con l'ombra della pianta che ha vicino, data anche la presenza della cascina di sfondo. Accetto. Grande Carlone, ottima idea. Rischio: un tocco di tele dovrebbe giovare all'iinquadratura. Dai, il Minù é corto, ci dovrebbe stare... Arriva: Click.
Benissimo.

Castel S. Giovanni ci accoglie con i suoi sensi unici.
Giulio ci saluta, dopo un piccolo diverbio con il locale DM che sostiene che "Non si possono fare le foto in stazione".
Grazie Giulio, grande.
Il Pluripremiato Trio rimane sulla panchina di Castel S. Giovanni.
Si chiacchiera: il Carlone racconta che non vede l'ora di andare ad Amsterdam con gli amici. Sì, le battute si sprecano. Storai invece parla dell'enorme spesa fatta in biglietteria: tra questo tour e la settimana in Svizzera a trovare la sua dolce metà, ha effettivamente speso una bella cifra. Grande. Lo penso ogni volta: Francesco é da ammirare per come é riuscito a vincere la lontananza.
Io? Io mangio!

Mi suona il telefono, e suona anche la Leopolder. Arriva il nostro treno. Salutiamo Marco, e lo ringraziamo. A presto Carlone, con un nuovo tour!
Mentre tento di risolvere i problemi informatici di un amico, un bel 632 arriva con alcune X.
Saliamo, scompartimento vuoto: ci accampiamo.
Piacenza é vicina, sosta zigaretta... Ehm... Coincidenza. Via verso Bologna...
Parliamo... Della giornata, di tante cose...
Il sole scende all'orizzonte, illuminando ancora per un attimo la nostra Medie Distanze.
La stanchezza, ma anche la soddisfazione la ci si legge in faccia.
E' stata proprio una bella giornata.

Bologna ci accoglie ancora, piena di gente. Accompagno lo Storai verso il binario 1 Piazzale Ovest... Quanto caspita é lunga 'sta stazione? Un complesso di ALe 642 lo riporterà in Toscana. Ciao Storai, grande! Alla prossima!
Il tour finisce qui. O quasi. Mancano circa 160 km a casa.

Vivalto, confort e treno nuovo. Bello, mi piace. Anche se... La E464 in testa se le sogna le prestazioni del Tigre della mattina....
La stanchezza mi assale, mi faccio coccolare un po' dal mio lettore MP3 mentre la campagna buia si alterna alle luci delle città e delle stazioni.

Rovigo. Materiale stazionato, una bella 345 nella vecchia livrea fa bella mostra di se sugli utlimi binari.
Al 4, é pronto il regionale che mi riporterà a casa.

Una coppia di 1200R, semi deserta, corre sul binario unico verso casa. I motori diesel urlano, le piccole stazioni accolgono pochi pendolari di ritorno dal lavoro.

Casa. Doccia, cena e via a veder le foto. E' stata veramente una bella giornata, mi son divertito, e ho portato a casa alcuni scatti interessanti.
Crollo a letto, stanco ma felice.
Domani? Domani si torna al caos, alle scadenze da rispettare, alla sveglia che suona sempre troppo presto, alla vita da studente... Domani. Oggi no, oggi sono diverso.

Fabio Baschirotto

2 commenti:

  1. Grande Giornata.....
    Grande Viaggio......
    Grande Culo (a me spesso il tigre mi passa davanti).....
    Grande Fabio....
    Tieni sempre a mente la nostra filosofia di vita: "Io ho quel che ho donato"
    MB8

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  2. ...e bravo il mio "buon fabio"! No, bravo davvero:non solo x la prosa scorrevole ed appassionata (neanche lontanamente parente di quella coatta dei banchi delle medie)ma per le foto splendide del vostro sito e x quella sottile vena di folle passione-o appassionata follia - che pervade tutto il sito. un abbraccio dalla vecchia prof. irone

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